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Rivoluzione nella Territorialità IVA: dal 2025 nuove regole per gli Eventi in Streaming

Territorialità IVA

Il panorama fiscale italiano si appresta a vivere una significativa trasformazione nell’ambito della territorialità IVA degli eventi digitali, un cambiamento che riflette l’evoluzione tecnologica del mercato e la crescente digitalizzazione dei servizi. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DLgs. 180/2024, avvenuta il 30 novembre, l’ordinamento nazionale si adegua alle disposizioni della direttiva europea 2022/542/UE, introducendo nuovi e più articolati criteri di territorialità IVA per gli eventi resi in modalità virtuale e i relativi diritti di accesso.

Un Nuovo Paradigma Fiscale per l’Economia Digitale

La riforma, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025, rappresenta un punto di svolta fondamentale nella gestione fiscale degli eventi digitali, rispondendo alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione dove la distinzione tra presenza fisica e virtuale diventa sempre più sfumata.

L’intervento normativo si concentra in particolare sulla modifica dell’art. 7-quinquies del DPR 633/72, introducendo una disciplina specifica per gli eventi resi in modalità virtuale che tiene conto delle peculiarità del mondo digitale.

Criteri di Territorialità per gli Eventi Virtuali B2C

Nel contesto delle prestazioni business-to-consumer (B2C), la riforma introduce cambiamenti sostanziali che meritano un’analisi approfondita.

Il legislatore ha voluto ridefinire i criteri di territorialità per una vasta gamma di attività che spaziano dagli eventi culturali e artistici a quelli sportivi, scientifici, educativi e ricreativi, includendo anche le fiere e le esposizioni.

La novità più rilevante riguarda il criterio di territorialità applicabile quando questi servizi vengono erogati in streaming o resi disponibili attraverso piattaforme virtuali: in questi casi, la prestazione si considera effettuata nel territorio dello Stato se il committente vi è domiciliato o vi risiede senza domicilio all’estero.

Questo rappresenta un cambio di paradigma significativo rispetto alla disciplina precedente, che basava la territorialità sul luogo di materiale svolgimento dell’attività.

Il nuovo approccio riconosce la natura ubiqua degli eventi digitali e privilegia il criterio del domicilio del consumatore come elemento di collegamento territoriale.

Tale scelta normativa riflette la volontà di adeguare il sistema fiscale alle moderne modalità di fruizione dei servizi, dove il luogo fisico di svolgimento dell’evento perde di significato a favore della localizzazione del fruitore finale.

Un esempio concreto può aiutare a comprendere meglio la portata di questa innovazione: consideriamo un corso di formazione erogato da una società belga a un consumatore italiano.

Secondo la normativa attuale, se il corso si svolge fisicamente in Belgio, l’IVA è dovuta in quel Paese. Con le nuove regole, se lo stesso corso viene erogato in modalità virtuale, l’IVA sarà dovuta in Italia, essendo questo il Paese di domicilio del consumatore.

Questa modifica riflette una comprensione più moderna delle dinamiche del mercato dei servizi digitali.

Implicazioni per gli Eventi B2B Virtuali

Nel campo delle prestazioni business-to-business (B2B), la riforma si concentra particolarmente sui servizi di accesso alle manifestazioni.

In questo ambito, la caratteristica essenziale del servizio consiste nella concessione di un diritto di accesso in cambio di un corrispettivo, che può assumere diverse forme: dal classico biglietto all’abbonamento, dalla quota periodica al biglietto stagionale.

La novità principale riguarda gli eventi la cui partecipazione è virtuale: in questi casi, non si applicherà più il criterio del luogo di svolgimento della manifestazione, bensì tornerà efficace la regola generale di territorialità IVA B2B prevista dall’art. 7-ter del DPR 633/72.

Questa modifica comporta che le prestazioni B2B relative a eventi virtuali saranno considerate effettuate nel territorio dello Stato se è qui stabilito il soggetto passivo committente.

La scelta normativa riflette la necessità di adattare le regole fiscali alla realtà del mercato digitale, dove il concetto tradizionale di luogo di svolgimento dell’evento perde di significato nel contesto virtuale.

L’Agenzia delle Entrate aveva già mostrato sensibilità verso queste tematiche, anticipando alcuni orientamenti interpretativi attraverso diverse risposte a interpello.

In particolare, con la risposta n. 409/2022, l’Amministrazione finanziaria aveva già delineato un approccio alla territorialità delle prestazioni rese “a distanza” che si allinea sostanzialmente con i principi ora codificati nel decreto.

Questo dimostra come la riforma non rappresenti una rottura improvvisa con il passato, ma piuttosto il consolidamento di un’evoluzione interpretativa già in atto.

L’Adattamento Richiesto alle Imprese

La nuova normativa richiederà agli operatori del settore un significativo sforzo di adeguamento.

Le imprese dovranno rivedere le proprie procedure di fatturazione e i sistemi di gestione dell’IVA, implementando nuovi controlli per verificare correttamente lo status e la localizzazione del committente.

Sarà fondamentale sviluppare sistemi in grado di distinguere efficacemente tra eventi fisici e virtuali, applicando i corretti criteri di territorialità in base alla natura della prestazione e alla tipologia del committente.

Gli operatori dovranno prestare particolare attenzione alla documentazione delle operazioni, assicurandosi di poter dimostrare la corretta applicazione dei nuovi criteri di territorialità.

Questo richiederà una gestione accurata delle informazioni relative ai committenti, con particolare riferimento al loro status (soggetto passivo o consumatore finale) e alla loro localizzazione (domicilio o residenza per i privati, stabilimento per i soggetti passivi).

La complessità delle nuove disposizioni richiederà anche un aggiornamento delle competenze professionali degli operatori del settore.

Sarà necessario sviluppare una comprensione approfondita non solo degli aspetti tecnici della normativa, ma anche delle implicazioni pratiche nella gestione quotidiana delle operazioni.

Questo include la capacità di gestire correttamente le diverse casistiche che possono presentarsi nella pratica, dall’identificazione della natura virtuale o fisica dell’evento alla corretta determinazione del luogo di effettuazione della prestazione.

L’impatto della riforma si estenderà anche agli aspetti tecnologici della gestione aziendale.

Le imprese dovranno assicurarsi che i propri sistemi informativi siano in grado di gestire correttamente le nuove regole, implementando controlli automatici per la corretta applicazione dei criteri di territorialità. Questo potrebbe richiedere investimenti significativi in termini di aggiornamento dei software gestionali e di formazione del personale.

Fenimprese Dubai: Un Supporto Strategico

In questo contesto di profondo rinnovamento, Fenimprese Dubai si pone come punto di riferimento strategico per gli operatori che necessitano di supporto nell’interpretazione e nell’applicazione delle nuove disposizioni.

L’organizzazione, attraverso il suo team di oltre 40 professionisti altamente qualificati, offre un’assistenza completa che spazia dall’analisi delle singole operazioni alla consulenza strategica per l’adeguamento dei sistemi aziendali.

La particolare attenzione di Fenimprese Dubai alle tematiche di rilevanza internazionale la rende un partner ideale per le imprese che operano in contesti transnazionali.

L’organizzazione mette a disposizione la propria expertise per guidare gli operatori attraverso la corretta applicazione delle nuove regole, garantendo la conformità normativa e l’ottimizzazione dei processi aziendali.

Le nuove disposizioni sulla territorialità IVA degli eventi in streaming rappresentano un importante passo avanti nell’adeguamento del sistema fiscale italiano alle sfide dell’economia digitale.

La loro corretta implementazione richiederà un impegno significativo da parte di tutti gli attori coinvolti, ma rappresenta anche un’opportunità per modernizzare e rendere più efficienti i processi di gestione fiscale delle imprese che operano nel settore degli eventi digitali.

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Marco Scardeoni

Commercialista e Titolare dello Studio Scardeoni & Partners. Studio multidisciplinare con oltre 30 anni di esperienza, specializzato nel campo della pianificazione fiscale, riorganizzazioni societarie, passaggi generazionali ed internazionalizzazione. Opera nella sede storica di Desenzano del Garda, Milano e Dubai.

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