Chiunque si trovi a gestire almeno un conto corrente per la sua attività, sia egli un imprenditore a capo di una micro impresa o un impiegato amministrativo di un grosso gruppo che deve inviare bonifici all’estero, sa bene che, rispetto al secolo scorso e i primi 20 anni di questo secolo, le operazioni oggi sono molto più complicate. In molti sono costretti a lavorare sodo per fornire alla banca tutta la documentazione richiesta per poter procedere anche ai più semplici movimenti del proprio conto corrente, togliendo tempo (e quindi, denaro) prezioso alle mansioni davvero produttive. Come si è arrivati a questo punto?
Dalla Banca con Sportello al Digital Banking
Chi si trova nel mondo del lavoro da qualche decennio sa bene che, fino a qualche anno fa, per effettuare un bonifico era necessario recarsi in banca.
Ci si presentava, si forniva una lettera cartacea con riportate le coordinate del bonifico da inviare, l’impiegato allo sportello chiedeva tutti i dati per procedere all’operazione, si forniva una causale e si avviava il pagamento.
Così, dopo alcuni giorni lavorativi, il bonifico arrivava sul conto corrente del destinatario.
Questa, ad eccezione di alcuni costi amministrativi e del tempo impiegato per recarsi in banca, era un’operazione piuttosto semplice, che difficilmente portava a sorprese o rallentamenti, a prescindere dalla provenienza, dalla destinazione e dall’importo dei bonifici: infatti, fino al 1991, anno della prima direttiva per l’anti-riciclaggio, ma anche per i 10 anni successivi gli imprevisti erano ridotti al minimo.
Oggi invece, si risparmia il tempo investito per andare in filiale, perchè grazie al potere del mondo digitale basta fare un Log In, inserire i dati e provare a far partire un bonifico: tutto a portata di click.
Quando tutto funziona, è un’operazione da pochissimi minuti, contro il tempo che sarebbe stato necessario 30 anni fa.
Il bonifico può anche essere recapitato nel conto del destinatario in maniera istantanea, basta pagarne il servizio.
Sicuramente un bell’upgrade in termini di efficienza lavorativa, energie impiegate, velocità e sostenibilità sia economica che per l’ambiente.
L’altro volto della medaglia: i Limiti imposti dalle Banche in Italia
A seconda della banca nella quale una persona fisica o giuridica è correntista, la procedura che si fa nel momento in cui si vuole inviare un bonifico può diventare più o meno impegnativa.
I dati da inserire, come l’IBAN, lo SWIFT, il nome dell’intestatario, e tutto il corredo, sono solo l’ABC dei bonifici digitali.
Se l’importo è molto piccolo, ad esempio di alcune centinaia di euro, le probabilità di rallentamenti inaspettati (e totalmente sconosciuti fino a qualche anno fa) sono ridotte al minimo.
Tuttavia, più l’importo sale e più rigido è l’istituto di credito, ecco che con maggiore facilità una operazione tanto semplice può tramutarsi in complessa.
In questi casi, arriva una mail o una telefonata dal bancario (che spesso viene felicemente identificato nella sezione “home banking” come “il tuo consulente di fiducia” con tanto di foto per individuarlo), il quale inizia a fare domande.
La prima, la più semplice e diffusa spesso è: “mi vuole dare più informazioni su questo bonifico?”.
Tali informazioni vengono fornite, e poi ci si sente ripetere: “avrei bisogno della documentazione inerente all’operazione che lei mi ha appena descritto, per sbloccare il bonifico”.
A fronte di queste richieste, un imprenditore comprende bene quanto stia accadendo: questo farà arrivare tardi il suo bonifico al fornitore, che, quindi, tarderà ad avviare la commessa, e ciò si tradurrà in un ritardo nell’evasione dell’ordine o della fornitura.
L’imprenditore ha un solo scenario davanti: ritardare a sua volta la consegna del suo prodotto o servizio al cliente finale, il quale sarà adirato a causa del ritardo.
Stop ai Bonifici Verso Tutto e Tutti: Le Nuove Regole
Ad oggi, imprenditori e lavoratori amministrativi hanno capito come funziona, e regolano le tempistiche di conseguenza.
Specialmente quando si ha a che fare con nuovi clienti o fornitori, ancora con più attenzione se si trovano all’estero.
Questo però non protegge da continui rallentamenti per fornire la documentazione richiesta dalle banche: contratti, fatture, prove del servizio, indirizzi, documenti dei titolari, scambi di mail, e molto altro.
Sembra che non si possa fare ciò che si vuole con il proprio denaro.
Ed è esattamente così.
In molte aziende si sono dovute assumere persone da dedicare solamente a questo.
Un piccolo lato positivo in una scia di eventi estremamente danneggianti per l’economia.
Molti si sono regolati di conseguenza, ma in pochi si sono chiesti il motivo di tali rallentamenti.
La risposta è semplice: sono entrate in vigore nuove leggi, nuove norme, nuovi regolamenti emanati da autorità ben al di sopra della dirigenza della maggior parte delle banche locali, anche le più grosse.
Le ragioni principali sono:
- contrasto all’evasione fiscale;
- lotta al riciclaggio di denaro;
- controllo delle operazioni.
Questo ha creato e creerà sempre più posti di lavoro prima inesistenti, come l’AML officer, quella figura che conosce le regole del mondo bancario per poterle applicare anche nella semplice gestione aziendale di tutti i giorni, e far funzionare le operazioni quotidiane semplici, come inviare e ricevere bonifici.
La Nuova Normativa Europea per il Controllo delle Operazioni Bancarie: l’AMLA
AML sta per anti-money-laundering, ovvero l’antiriciclaggio.
Il nuovo regolamento 2024 emanato dalla massima autorità europea, che verrà recepito dai singoli stati Europei (svizzera ed altri al di fuori della UE inclusi) entro il 2026-2027, imporrà ancora più che oggi una particolare attenzione alle più semplici operazioni bancarie.
Pagare un fornitore, se non si rispettano determinate regole, può diventare una operazione da giorni e giorni di impegno.
Ricevere un bonifico da un cliente potrà diventare così complicato che l’attesa snervante e le continue richieste di documentazione potrebbe portare un acquirente a fare marcia indietro: il fornitore perde, così, del fatturato.
Verso l’applicazione delle Nuove Regole: FenImprese Dubai è dalla Parte degli Imprenditori
Per un corretto servizio di internazionalizzazione, ovvero di espansione del proprio mercato, di pianificazione fiscale e di tutela del patrimonio, sarà sempre più importante essere preparati e sostenuti, internamente o esternamente, da professionisti che abbiano compreso e sappiano applicare le nuove norme al lavoro di tutti i giorni degli impresari, il cui mestiere è creare ricchezza per la propria azienda a i propri collaboratori, senza dover essere dei tuttologi con un master in AML.
Il Team di FenImprese Dubai, composto da Fiscalisti e Avvocati nel ramo internazionale, sta già lavorando in tal senso, andando ad acquisire le certificazioni necessarie per sostenere i propri partner e clienti nelle loro operazioni internazionali, ma anche all’interno dei confini nazionali.
Per maggiori informazioni, contatta FenImprese Dubai.